mercoledì

INTANTO CHE CADI - agosto 2008


Affondo i talloni nella sabbia
furioso
Chi ha mai visto nuvole immobili?
Chi ha mai avuto distese di roccia sotto ai piedi?
Io le spacco le mie rocce,
lo faccio ciclicamente.
Ho sferrato colpi alla cieca
con la mia penna
potrò aver colpito qualcuno, potrei anche essermi ferito da solo
ma è così che le linee diventano segni
Trasudo colore dalla pelle?
Non importa
Policromatismo o morte
Non esistono alternative.
Bisognerebbe spostare il piede nel vuoto
e sentire l’aria che ti squarcia le narici,
intanto che cadi.

2 commenti:

francesco pagliarini ha detto...

un proiettile con la calamita questa poesia!
(hanfora Hermaphrodita di Vincenzo di oronzo poeta,dice vedrai l'occhio che vede)...tu, hai già iniziato a vedere.

Luigi L ha detto...

sempre gentile frà